Descrizione
Su Corso Italia si innalza questo monumento che mostra una montagnola in pietra appena sbozzata, con basamento a doppio gradino, sostiene l'ara in travertino decorato da festoni di fiori e foglie sulle facce e da teste d'ariete agli angoli. Su questa poggia la schiena del fante bronzeo in divisa, morente. I piedi puntati nella roccia, il braccio destro allungato all'indietro e poggiato sull'ara, quello sinistro portato sul petto, appena al di sotto dei segni di una ferita subita. Il capo reclinato lateralmente, col volto segnato da un dolorosa resa. Due lapidi marmoree poste ai suoi piedi indicano i nominativi dei caduti.
Il monumento fu commissionato successivamente a quello dedicato al giovane Pasquale Sarlo, caduto a soli 19 anni, opera di F. Jerace. In tal modo venivano ricordati tutti i figli caduti di Francica nel grande conflitto. Secondo quanto riferito in una lettera della R. Sottoprefettura di Monteleone del 17 luglio 1925, la scelta iniziale per la realizzazione dell'opera era ricaduta sulla tipologia del soldato all'attacco proposta da Giuseppe Ciocchetti. Tuttavia a poco più di un anno di distanza, la stessa Sottoprefettura in un fonogramma del 13 agosto 1926 indica in Labianca l'autore dell'opera e nel soggetto quello del monumento in esame che evidentemente, per ragioni non note, è stato preferito al fante di Ciocchetti.