Descrizione
Spesso ritroviamo, scavate nei muri esterni delle case, delle edicole votive. È questo un modo come un altro di esternare il senso religioso.
Nell’antichità, specie in Grecia, lungo le vie venivano posti degli altari piccoli, che permettevano al viandante di fermarsi e di pregare.
- Edicola Votiva dedicata a Sant'Antonio Abate
Grande momento ebbero le edicole votive durante il vice regno spagnolo (1503-1734).
Esse venivano poste, per lo più, nei muri dei palazzi dei nobili, i quali, attraverso le lampade votive permanentemente accese nell’edicola, avevano assicurato il palazzo da eventuali furti o aggressioni.
La nicchia di S. Antonio Abate dell’antico palazzo nobiliare del Dott. Mario Sarlo, in Piazza Roma, ne è una conferma.
Quanto ai calvari ve ne stanno due in paese: uno costruito dopo il terremoto del 1783 nel luogo in cui sorgeva la chiesa consacrata di S. Nicola del Convento dei Minori, l’altro costruito all’inizio del paese, nel XIX sec., nel rione “Ritegno”.
- Calvario del "Ritegno"
Entrambi sono tappe importanti della processione del venerdì della Settimana santa.
Il primo calvario venne demolito negli anni '50 fa, ricostruito allo stesso posto e restaurato di recente, mentre il secondo venne restaurato grazie ai fondi raccolti dal popolo francicoto.
- Calvario della "Calata"